Safeguarding - Gruppo Podisti Resco 1909 asd

Responsabile: Maurizio CITO contattabile all’indirizzo email: safeguardingresco@gmail.com o tramite il modulo predisposto

Stato Responsabile Safeguarding

Maurizio Cito in servizio da lunedì 23 dicembre 2024

GRUPPO PODISTI RESCO 1909 ASD

Sede sociale: Piazza Garibaldi 7 – 50066 REGGELLO (FI)

Codice Fiscale: 94001690489

Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva

ai sensi dell’art. 16 del D.Lgs. 39/2021

 L’associazione sportiva dilettantistica GRUPPO PODISTI RESCO 1909 vuole essere per tutti un luogo in cui le persone si sentono accolte e al sicuro. Con questo obiettivo viene adottato il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del D.Lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021, alla luce delle linee guida adottate dalla UISP, organismo sportivo affiliante, consultabili alla pagina https://www.uisp.it/nazionale/pagina/atto-costitutivo-statuto-e-regolamenti, che costituiscono parte integrante del presente modello e alla cui lettura integrale pertanto si rinvia.

L’Associazione affiggerà nei locali sociali e negli eventuali locali degli impianti sportivi in uso il presente modello ed il codice di condotta unitamente alle linee guida elaborate dall’organismo sportivo affiliante. Tali informazioni vengono pubblicate anche sulla home page del sito internet dell’associazione. Tali documenti vengono trasmessi a mezzo posta elettronica agli associati, anche in occasione di ogni relativa modifica.

 

Conosci i tuoi diritti?

A tutti i tesserati e le tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali:

– a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;

– alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;

– a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.

 

Siamo consapevoli di cosa significhi l’abuso in contesti sportivi? Come individuare le persone a rischio e le forme di potere nello sport?

Il/la Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni crea o diffonde contenuti utili ad una corretta percezione del rischio diretti ai collaboratori, atlete/i e relativi famigliari anche utilizzando le schede prodotte nel progetto STePS per approfondire le tematiche e favorire il confronto, organizzando eventualmente incontri di confronto per valutare insieme sia le misure di prevenzione che quelle di segnalazione e gestione dell’abuso. Tra i vari strumenti offerti dal progetto STePS si ritiene opportuno adottare quello di autovalutazione esaminando eventuali integrazioni trattandosi di un modello nato come misura di child safeguarding mentre l’associazione deve intervenire per prevenire e gestire i rischi in relazione ai fenomeni di abusi, violenze e discriminazioni anche con riferimento ai maggiorenni.

 

Senti che i tuoi diritti sono stati violati?

In associazione ti senti isolata/o o intimidita/o? Ti senti forzata/o dagli allenatori a svolgere un’attività fisica inappropriata, magari perché sei infortunata/o? Ti senti a disagio per battute sessualmente esplicite o hai subito molestie sessuali fisiche? Hai visto altre persone vittime di abusi in associazione? Hai provato a segnalare il problema al dirigente o al tecnico ma non hanno fatto nulla?

Puoi rivolgerti a MAURIZIO CITO, nominato Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni. Lo puoi contattare alla mail safeguardingresco@gmail.com anche per chiedere un incontro. Il Responsabile è pronto ad ascoltarti e ad accogliere le segnalazioni di abusi che senti di aver subito o di comportamenti che hai visto adottare anche nei confronti di altre persone in associazione. Il suo ruolo è anche quello di esaminare con il Consiglio Direttivo tutte le azioni che possano migliorare la qualità della vita in associazione. Se vuoi, puoi chiedere che le dichiarazioni non siano verbalizzate e trasmesse agli organi competente: il Responsabile è tenuto a rispettare questa volontà a meno che non sia evidente o accertata la responsabilità del segnalante per reati di calunnia o diffamazione o comunque per illeciti integrati mediante la stessa segnalazione.

 

Analisi, valutazione e mitigazione dei rischi

  1. I collaboratori

L’organo amministrativo deve interrogarsi in merito a come vengono selezionate e formate le risorse umane valutando aspetti quali:

  • Analisi dei relativi curricula;
  • attivazione di percorsi di informazione/formazione sul tema, partecipazione a corsi e incontri promossi dagli organismi sportivi affilianti.

 

L’associazione sportiva è inclusiva?

L’Associazione sportiva deve garantire ai tesserati pari diritti e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.

Per questo motivo l’associazione sportiva si impegna a garantire:

  • l’accesso alla pratica sportiva ai disabili prevedendo, come requisito preferenziale in sede di selezione delle risorse umane, curriculum di studi e di esperienza inerenti;
  • l’accesso alla pratica sportiva anche a persone in situazione di fragilità economica prevedendo riduzioni nei costi di iscrizione;

 

Come contrastiamo comportamenti lesivi e come gestiamo le segnalazioni?

  • In caso di presunti comportamenti lesivi, da parte di tesserati/e o di persone terze, nei confronti di altri tesserati/e, soprattutto se minorenni, deve essere tempestivamente segnalato (entro le 24 ore) al/alla Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni tramite comunicazione a voce o via posta elettronica all’indirizzo email safeguardingresco@gmail.com;
  • In caso dei suddetti comportamenti lesivi, se necessario, deve essere inviata segnalazione al Garante per la tutela dei tesserati/e dagli abusi e dalle condotte discriminatorie – Safeguarding Office all’indirizzo email safeguardingofficer@uisp.it;
  • In caso di comportamenti che si ritengono penalmente rilevanti, il/la Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze dell’ordine;
  • L’Associazione garantisce l’adozione di misure tese a prevenire qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati e tesserate che abbiano in buona fede:
  • presentato una denuncia o una segnalazione;
  • manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
  • assistito o sostenuto un altro tesserato/a nel presentare una denuncia o una segnalazione;
  • reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
  • intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding.

Nell’ambito del procedimento disciplinare, l’identità della persona segnalante non può essere rivelata, ove la contestazione dell’addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione, anche se conseguenti alla stessa. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell’identità della persona segnalante sia indispensabile per la difesa dell’incolpato, la segnalazione sarà utilizzabile ai fini del procedimento disciplinare solo in presenza del consenso espresso della persona segnalante alla rivelazione della propria identità.

 

Quali sanzioni applichiamo?

A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili possono essere ricondotti alla mancata attuazione colposa o violazione dolosa delle misure indicate nel Modello e nel Codice di condotta; alla violazione delle misure poste a tutela del segnalante; all’aver effettuato segnalazioni infondate con dolo o colpa grave; l’aver violato gli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione; l’aver violato le disposizioni concernenti le attività di informazione, formazione e diffusione nei confronti dei destinatari del presente modello; gli atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione e la mancata applicazione del presente sistema disciplinare.

Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore della violazione e l’Associazione, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa:

 

  1. b) sanzioni nei confronti dei volontari

Nei confronti dei volontari e delle volontarie dell’Associazione, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

– richiamo verbale per mancanze lievi;

– ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;

– allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 15 giorni;

– allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 1 anno;

– rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario/a socio/a dell’Associazione, radiazione dello stesso.

 

Il presente modello organizzativo è stato approvato dall’Assemblea ordinaria dei soci del Gruppo Podisti Resco 1909 ASD il 22 dicembre 2024.

il Presidente

Fabrizio Bini

 

 

GRUPPO PODISTI RESCO 1909 ASD

Sede sociale: Piazza Garibaldi 7 – 50066 REGGELLO (FI)

Codice Fiscale: 94001690489

Codice di condotta ai sensi dell’art. 16 del D.Lgs. 39/2021

Il presente Codice di condotta si applica:

  • a tutte le persone che rappresentano e/o dirigono GRUPPO PODISTI RESCO 1909 (ASD iscritta al RASD)
  • ai relativi soci;
  • ai relativi collaboratori, siano essi retribuiti o volontari;
  • e a qualunque altro individuo o organizzazione che abbia relazioni di carattere formale/contrattuale con GRUPPO PODISTI RESCO 1909 (ASD iscritta al RASD)

 

Gli impegni assunti

Il Codice di condotta prevede l’assunzione dell’impegno a rispettare il Modello organizzativo e di controllo adottato con delibera del Consiglio Direttivo il 10/12/2024 al fine di:

  • promuovere un ambiente di apertura all’ascolto, in relazione a questioni che riguardano la loro tutela, per facilitare l’esposizione di problematiche e/o segnalazioni circa atti discriminatori o presunti abusi;
  • assicurare la condivisione e diffusione di un senso di responsabilità comune tra i membri dello staff, in materia di discriminazioni, tutela di persone di qualunque età.

 

Tutti collaboratori – volontari e retribuiti – ed i dirigenti dell’UISP APS e delle organizzazioni affiliate non devono pertanto mai:

  • colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente di una persona;
  • impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con individui di età inferiore ai 18 anni, indipendentemente dalla definizione della maggiore età o dalle modalità di consenso legalmente riconosciute nei diversi paesi;
  • usare atteggiamenti e linguaggi discriminatori;
  • escludere dalle attività sportive persone per colore della pelle, lingua, religione, nazionalità o origine nazionale o etnica, così come per convinzioni personali, sesso, identità di genere, orientamento sessuale, disabilità o altre caratteristiche personali o status.

e non è pertanto ammesso:

  • Punire fisicamente o mettere in atto comportamenti umilianti e degradanti nei confronti delle persone di qualunque età;
  • Usare linguaggi abusivi e/o offensivi, discriminatori;
  • Dare suggerimenti o consigli inappropriati;
  • Comportarsi in maniera inappropriata o sessualmente provocante;
  • Tollerare o partecipare a comportamenti che sono illegali, o abusivi o violenti, discriminatori, inappropriati che mettano a rischio la sicurezza delle persone;
  • Agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare persone di qualunque età o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
  • Discriminare, trattare in modo differente o favorire alcune persone, escludendone altre.

È essenziale che i collaboratori – volontari e retribuiti – ed i dirigenti del GRUPPO PODISTI RESCO 1909 (ASD iscritta al RASD) portino avanti attività volte a:

  • adottare e applicare politiche di tolleranza zero nei confronti della discriminazione, anche per quanto riguarda le sanzioni, e a rispettare i principi di fair play e integrità;
  • esortare le autorità locali, regionali e nazionali a fornire sostegno finanziario alle associazioni e società sportive, in particolare a quelle situate in quartieri svantaggiati, e a promuovere progetti sportivi educativi;
  • garantire la parità di accesso allo sport per tutti:

– eliminando le barriere e le discriminazioni nei confronti dei gruppi minoritari, anche per quanto riguarda le sedi e le attrezzature e l’abbigliamento;

– sviluppando politiche di equità di genere e di inclusione che offrano alle donne e ai gruppi di minoranza pari opportunità di partecipazione, compreso lo stesso sostegno finanziario creando spazi sportivi accoglienti e attenti alle differenze;

– creando impianti sportivi accessibili, rimuovendo le barriere architettoniche o installando elementi per le persone con disabilità, ad esempio rampe e attrezzature in Braille;

– sostenendo coloro che parlano apertamente dei problemi di discriminazione e incoraggiandoli a denunciare le discriminazioni di cui sono vittime o testimoni.

e – con particolare riferimento alle attività che coinvolgono minori – adottino condotte tese a: 

  • vigilare in merito all’identificazione di situazioni che possano comportare rischi per persone di qualunque età e sappiano gestirle;
  • organizzare il lavoro e il luogo di lavoro in modo tale da minimizzare i rischi di abuso e discriminazioni sulle persone.

 

Il presente codice di condotta è stato approvato dall’Assemblea ordinaria dei soci del Gruppo Podisti Resco 1909 ASD il 22 dicembre 2024.

il Presidente

Fabrizio Bini